Una volta giunto in Italia, il cittadino comunitario – o quello extra-UE che abbia ottenuto un permesso di soggiorno – che vi rimarrà per più di tre mesi deve iscriversi all’Anagrafe della popolazione residente. Ma questo cosa significa, cosa comporta, e soprattutto, come si fa? Ecco un breve Q&A per meglio comprendere l’argomento.
Cos’è, e cosa s’intende con “richiedere l’iscrizione anagrafica?
L’iscrizione anagrafica è l’atto di registrazione nel registro della popolazione residente (Anagrafe), è un dovere e consente l’esercizio del diritto di residenza, un diritto ‘contenitore’, presupposto all’esercizio dei diritti civili e politici, e ad accedere alle prestazioni sociali, che discendono da aver fissato la propria residenza in un determinato Comune.
“Richiedere l’iscrizione anagrafica” significa richiedere al Comune di essere inserito in tale registro, fissando ufficialmente la propria residenza presso quel Comune.
Come richiederla?
L’iscrizione anagrafica viene richiesta compilando un apposito modulo, da presentare fisicamente o inviare telematicamente agli indirizzi istituzionali (alcune città come Milano hanno in funzione un servizio telematico che sostituisce questi passaggi), a cui devono essere allegati i documenti d’identità (passaporto non scaduto) del richiedente e delle persone che unitamente a questi trasferiscono la residenza (se maggiorenni, devono firmare il modulo), il titolo di occupazione dell’alloggio (debitamente registrato se necessario) e i documenti relativi al rapporto di parentela, perché siano registrati.
Inoltre, nel caso di cittadino extra-UE:
Quali sono le tempistiche?
Teoricamente, l’ufficio preposto deve effettuare le iscrizioni anagrafiche entro due giorni lavorativi dalla presentazione della documentazione e nei 45 giorni successivi sono svolti gli accertamenti in ordine alla presenza e sussistenza dei requisisti. Solitamente, quantomeno nelle grandi città, tale termine trascorre senza che sia comunicato alcunché, pertanto si configura un’ipotesi di silenzio-assenso e il procedimento anagrafico è definitivamente quando l’iscrizione viene confermata o vi è evidenza della mutazione anagrafica. In ogni caso, la mutazione è retroattiva alla data della richiesta.
Quando avviene la cancellazione anagrafica?
La cancellazione anagrafica avviene in caso di:
L’assenza temporanea per motivi di studio o lavoro o altri motivi contingenti non comporta la cancellazione del cittadino dal registro anagrafico della popolazione residente. La posizione anagrafica del cittadino può essere ripristinata a seguito di una nuova iscrizione anagrafica.
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