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Permesso di soggiorno per familiari entro il secondo grado di cittadini italiani

Permesso di soggiorno per i parentii fino al secondo grado di cittadini italiani: requisiti e condizioni

I familiari fino al secondo grado, come genitori, figli, fratelli, nonni e nipoti, hanno il diritto di rimanere in Italia e possono richiedere un permesso di soggiorno. Il processo prevede di dimostrare il legame di parentela, il sostegno economico del cittadino italiano e la convivenza nella stessa abitazione

L’articolo 19, comma 2, lettera c) del Decreto Legislativo n. 286/1998, in combinato disposto con l’articolo 28 del D.P.R. n. 394/1999, stabilisce che non può essere disposta l’espulsione dello straniero che conviva con parenti entro il secondo grado o con il coniuge di cittadinanza italiana.

Questo significa che i familiari entro il secondo grado hanno diritto a rimanere in Italia e possono richiedere un permesso di soggiorno.

Chi sono i familiari entro il secondo grado?

  • primo grado: genitori e figli
  • secondo grado: fratelli, sorelle, nonni e nipoti (figli dei figli)

Non fanno parte, pertanto, della cerchia dei familiari entro il secondo grado i cugini o i nipoti (figli dei fratelli/sorelle).

Requisiti per ottenere il permesso di soggiorno

Per richiedere il permesso di soggiorno come parente entro il secondo grado di un cittadino italiano, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:

  • Rapporto di parentela: deve esistere un legame di parentela entro il secondo grado con il cittadino italiano dimostrabile mediante documentazione ufficiale (certificati di nascita, per esempio) debitamente legalizzata/apostillata e tradotta in italiano
  • Convivenza: è necessario che i parenti vivano stabilmente nella stessa abitazione

Sostentamento: il cittadino italiano deve dimostrare di poter mantenere economicamente il familiare straniero almeno fino al rilascio del permesso

La convivenza: un requisito fondamentale

Dopo la presentazione della domanda, la Polizia effettuerà controlli periodici presso il domicilio per verificare la reale convivenza.

Non basta una convivenza improvvisata: il richiedente deve avere spazi propri, oggetti personali e prove concrete che dimostrino la residenza effettiva nell’abitazione indicata.

Se la convivenza non è reale o non viene confermata durante i controlli, la Questura può rifiutare il rilascio del permesso.

Infatti, il diritto a rimanere in Italia non dipende solo dal legame familiare, ma anche dalla convivenza effettiva; se quest’ultima viene meno o risulta falsa, lo straniero potrà essere nuovamente espulso.

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Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di fornire una guida generale sull’argomento. È necessario chiedere una consulenza specialistica in relazione alla propria situazione specifica.