Carta di soggiorno per familiari di cittadini UE e diritto di soggiorno permanente

I cittadini di Paesi extra UE che sono familiari di un cittadino dell’Unione europea godono di specifiche tutele in materia di ingresso e soggiorno sul territorio italiano. La normativa prevede strumenti dedicati, come la carta di soggiorno per familiare di cittadino UE e, al ricorrere di determinati requisiti, il diritto di soggiorno permanente, che si distinguono dal ordinario permesso di soggiorno per l'Italia rilasciato agli altri cittadini extra-UE che non siano familiari di cittadini UE.

Carta di soggiorno per familiari di cittadini dell’Unione

Quando il soggiorno in Italia supera i tre mesi, il familiare non comunitario di un cittadino UE è tenuto a richiedere la carta di soggiorno. La domanda deve essere presentata alla Questura competente per il luogo di residenza, direttamente o tramite spedizione postale utilizzando l’apposita modulistica disponibile presso gli uffici postali abilitati. In alternativa, è possibile avvalersi dell’assistenza di comuni o patronati per la compilazione della pratica.

Alla richiesta devono essere allegati documenti essenziali, tra cui:

• il passaporto in corso di validità ed eventuale visto per l'Italia, se richiesto per l’ingresso come turisti;
• la documentazione che dimostri il vincolo familiare con il cittadino dell’Unione;
• l’attestazione dell’iscrizione anagrafica del cittadino UE;
• nei casi di relazione stabile non matrimoniale, idonea prova ufficiale della convivenza o del legame duraturo.

La carta di soggiorno ha una durata di cinque anni e rimane valida anche in presenza di assenze temporanee dal territorio nazionale, purché non superino i limiti stabiliti dalla legge.

Acquisizione del diritto di soggiorno permanente

Il cittadino dell’Unione che abbia soggiornato legalmente e senza interruzioni in Italia per almeno cinque anni matura il diritto di soggiorno permanente. Su richiesta, il comune di residenza rilascia un’attestazione che certifica tale status.

Lo stesso diritto può essere acquisito anche dal familiare extra-UE che abbia convissuto regolarmente con il cittadino comunitario per il medesimo periodo. In questo caso, è possibile richiedere la carta di soggiorno permanente alla Questura competente, presentando il passaporto, il certificato di residenza e la carta di soggiorno in scadenza.

Il diritto di soggiorno permanente si estingue automaticamente in caso di assenze dal territorio italiano superiori a due anni consecutivi.

Anticipazione del diritto al soggiorno permanente

In alcune circostanze specifiche, il diritto di soggiorno permanente può essere riconosciuto prima del termine ordinario di cinque anni. Ciò avviene, ad esempio, in caso di pensionamento, incapacità lavorativa permanente o svolgimento di attività lavorativa in un altro Stato membro, purché siano rispettate le condizioni previste dalla normativa europea e nazionale.

Limiti e provvedimenti di allontanamento

Nonostante le ampie garanzie riconosciute, i cittadini dell’Unione e i loro familiari possono essere soggetti a provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato, ordine pubblico o pubblica sicurezza. Tali misure sono adottate dalle autorità competenti nel rispetto del principio di proporzionalità e tengono conto della situazione personale dell’interessato, come durata del soggiorno, integrazione sociale e legami familiari.

I provvedimenti indicano le modalità di ricorso e i termini per lasciare il territorio italiano. In caso di cessazione delle condizioni che avevano dato origine al diritto di soggiorno, l’allontanamento non comporta il divieto di reingresso, ma può determinare la cancellazione anagrafica da parte del comune di residenza.

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Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di fornire indicazioni generali sull’argomento. Per dubbi o casi particolari è opportuno chiedere una consulenza specializzata in base alla vostra situazione specifica.

Articolo scritto da Alessia Ajelli, Managing Associate di LCA Studio Legale, avvocato specializzato in diritto dell'immigrazione e cittadinanza italiana, e Paolo Grassi, Trainee of LCA Studio Legale.