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Cittadinanza italiana per discendenza con avo italiano nato nel 1876: il Tribunale di Bologna pone limiti allo ius sanguinis

La Corte ha chiesto una pronuncia alla Corte Costituzionale

Dodici cittadini brasiliani hanno presentato istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana sulla base del principio di ius sanguinis (diritto di sangue) in quanto discendenti di una donna italiana nata nel 1876

Il Tribunale di Bologna ha recentemente chiesto alla Corte Costituzionale di valutare se il riconoscimento della cittadinanza italiana unicamente sulla base dell'esistenza di un lontano antenato italiano, senza alcun legame culturale, linguistico o tradizionale con l'Italia da parte del richiedente, sia compatibile con i principi fondamentali della Costituzione.

Nello specifico, dodici cittadini brasiliani hanno presentato istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana sulla base del principio di ius sanguinis (diritto di sangue) in quanto discendenti di una donna italiana nata nel 1876. Il giudice, però, con un'ordinanza, ha sollevato una questione di legittimità costituzionale riguardo alle norme italiane che consentono il riconoscimento di cittadinanza per discendenza senza alcun limite temporale.

La questione di legittimità costituzionale

Il giudice Dott. Marco Gattuso, noto per aver recentemente deferito il decreto “Paesi sicuri” alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha sottolineato che “la cittadinanza è un elemento costitutivo del popolo, la cui sovranità è riconosciuta dalla Costituzione”. Per tale ragione, il giudice ritiene illegittimo concedere il riconoscimento della cittadinanza a chi non ha mai avuto reali legami con l'Italia.

Il presidente del Tribunale di Bologna, Dott. Pasquale Liccardo, ha spiegato che la decisione di sollevare la questione di legittimità costituzionale mira a verificare se il riconoscimento della cittadinanza italiana unicamente in ragione dell'esistenza di un lontano antenato, senza legami culturali, linguistici o territoriali, sia coerente con i principi costituzionali.

Il caso concreto

L’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis arriva da 12 cittadini brasiliani che sostengono di avere diritto alla cittadinanza italiana perché un loro antenato nacque in Italia nel 1876 ed emigrò da giovane in Brasile. In base all’attuale legge sulla cittadinanza (Legge 91/1992), l’Italia è uno dei pochi paesi al mondo che riconosce lo ius sanguinis senza stabilire limiti generazionali o territoriali: il Tribunale ha chiesto che la Corte Costituzionale analizzi se tale norma sia ragionevole, tenendo conto dei concetti di persona e cittadinanza definiti nella Costituzione e degli obblighi internazionali dell'Italia, soprattutto nel quadro dell'Unione europea.

Cittadinanza ius sanguinis vs ius soli

La normativa attuale (Legge 91/1992 che è andata in continuità con la precedente Legge 555/1912 e l’ancora previo Codice Civile del 1865), che risale al XX secolo, è stata concepita per preservare i legami con i milioni di italiani emigrati ed è rimasta praticamente intatta fino ad oggi, consentendo a coloro che discendono da cittadini italiani emigrati all’estero, provando il rispetto delle condizioni previste dalla legge e il fatto che la linea di discendenza non sia mai stata interrotta, di ottenere il riconoscimento della cittadinanza italiana.

Recentemente sono sempre più attuali le richieste che la stessa venga aggiornata per rispecchiare l’epoca attuale, nella quale si fa sentire sempre più forte l’esigenza di prevedere un correttivo al principio dello ius sanguinis introducendo e aggiungendo allo stesso, con formulazioni ancora da definirsi e valutarsi, il principio dello ius soli al fine di garantire anche a chi pur non avendo antenati italiani ma essendo nato in Italia possa vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana a condizioni più agevoli rispetto a quelle attuali.

Si dovranno ad ogni modo valutare gli esiti della valutazione che verrà fatta dalla Corte Costituzionale rispetto alla questione di legittimità sollevata e come questi potranno eventualmente avere un impatto sui potenziali milioni di richiedenti discendenti di cittadini italiani emigrati all’estero ad inizio secolo.

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Il contenuto di questo articolo intende fornire una guida generale all'argomento. È necessario richiedere una consulenza specialistica in merito alla propria situazione specifica.