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Le ricche e diverse provenienze degli atleti che compongono la squadra italiana per i Giochi Olimpici di Parigi 2024

La ricchezza e diversità degli atleti italiani a Parigi 2024

A cominciare da Marcell Jacobs, atleta di origini diverse: madre bresciana e padre texano, nato negli Stati Uniti e cresciuto sulle rive del lago di Garda. Da lì, Jacobs ha spiccato il volo con il leggendario oro nei 100m sprint (e nella staffetta 4x100) alle Olimpiadi di Tokyo di tre anni fa. Mentre Jacobs cerca di riaffermarsi come campione, altri azzurri di questa squadra multietnica si preparano alla loro prima vittoria olimpica. Ad esempio, il velocista Lorenzo Simonelli, recente campione europeo e promettente ostacolista dei 110 m, è figlio di un antropologo italiano e di una donna tanzaniana. Oppure Chituru Ali, figlio di madre nigeriana e padre ghanese, un altro straordinario velocista che gareggerà direttamente con Jacobs.

Poi c'è il pugile Aziz Abbes Mouhiidine, un peso massimo di 25 anni nato a Solofra, Avellino, da padre marocchino venuto in Italia per studiare ingegneria e che ha conosciuto la madre di Aziz in Campania. Mouhiidine, vincitore di due medaglie d'argento ai campionati mondiali, non si lascia condizionare dai pregiudizi: “C'è sempre uno stupido che ti offende per la tua origine o il colore della pelle, ma io rispondo con un sorriso e vado avanti”.

Nel pugilato si distingue anche Sirine Charaabi, italo-tunisina che mostra il suo talento sul ring dall'età di 13 anni. Quando è diventata maggiorenne, ha scritto al Presidente Sergio Mattarella chiedendo la cittadinanza in regalo: “Sono orgogliosa delle mie origini, ma mi sento molto italiana. Sono arrivata qui con la mia famiglia quando avevo 2 anni, ho fatto tutta la scuola qui e l'italiano è la mia prima lingua”. Senza la cittadinanza, non poteva gareggiare ufficialmente per l'Italia, anche se la federazione pugilistica la convocava per le amichevoli e gli allenamenti. Ora, come cittadina italiana, combatte alle Olimpiadi per il nostro Paese.

Zaynab Dosso e Ayomide Folorunso, entrambe africane, sono due velociste di spicco dell'atletica italiana. Zaynab, di origine ivoriana, è una super velocista nei 100 metri e correrà la 4x100 a Parigi. È arrivata in Italia nel 2009, raggiungendo la sua famiglia, e ha ottenuto la cittadinanza nel 2016. Ayomide, 27 anni, è figlia di una madre straordinaria, emigrata in Italia da sola nel 2001. “Ho raggiunto mia madre a Fidenza quando avevo 8 anni e ora sto studiando per diventare pediatra. Ho dimostrato che posso fare bene entrambe le cose, studio e atletica”, dice con orgoglio.

Lorenzo Minh Casali, ginnasta di origine vietnamita adottato da una famiglia italiana delle Marche, ha una storia di determinazione. “Minh è l'unica cosa che mi è rimasta del Vietnam, insieme ai miei lineamenti. Non ci sono mai stata e non ho mai cercato i miei genitori biologici. Forse in futuro ci andrò in vacanza, ma per ora penso solo ai Giochi”.

Dall'Europa dell'Est, Sofiia Yaremchuk di Lviv, Ucraina, è venuta a Roma per curiosità e da allora non se n'è più andata. Ha ottenuto la cittadinanza italiana per meriti sportivi nel giro di cinque anni ed è una maratoneta della nostra Nazionale. Daniela Mogurean, ginnasta ritmica moldava cresciuta a Mestre, ha già vinto il bronzo olimpico a Tokyo. “Da bambina mi sono trasferita a Venezia, poi ho vissuto a Padova e sono stata a lungo riserva della nazionale italiana”. Ora è un pilastro della squadra”.

Andy Diaz, saltatore triplo cubano, ha deciso di venire in Italia dopo che un infortunio ha bloccato la sua carriera a Cuba. “L'Italia mi ha rimesso in piedi, mi ha dato il dono della cittadinanza e spero di ricompensarla con una buona prestazione ai Giochi Olimpici”. Gabriel Soares, brasiliano, è arrivato in Italia con la madre in cerca di un nuovo inizio. Ora è un talento puro del canottaggio, che dimostra che avrebbe potuto eccellere in qualsiasi sport.

Maggie Eileen Pescetto, nata in Irlanda da madre irlandese e padre mezzo italiano, è cresciuta in Italia. “Ho provato la vela, ma non era divertente, quindi, il kitesurf è stata un'ottima decisione, perché mi sono abbandonato alla competizione”. Ora è una colonna portante del kitefoil. Andreas Sargent Larsen, danese di madre italiana, è un campione di salto ornamentale. Sarah Jodoin Di Maria, saltatrice con madre canadese e padre calabrese, è nata a Montreal, ma si è innamorata di Roma e della sua cultura.

Ognuno di questi atleti rappresenta non solo il meglio dello sport italiano, ma anche la diversità e la ricchezza del loro background, portando le loro storie personali e culturali sul palcoscenico olimpico.

In bocca al lupo a tutti i nostri atleti italiani!



Il contenuto di questo articolo intende fornire una guida generale sull'argomento. È necessario richiedere una consulenza specialistica sulla propria situazione specifica.

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