Nuovo aggiornamento sulla cittadinanza italiana per discendenza: novità importanti relative alla c.d. “regola dei minori”

Se sei in procinto di richiedere la cittadinanza italiana per discendenza, ci sono aggiornamenti importanti che devi conoscere. Recentemente, infatti, la Corte di Cassazione ha emesso alcune sentenze (sentenza 17161/2023 e sentenza n. 454/2024) che hanno portato il Ministero dell'Interno a pubblicare, lo scorso 3 ottobre 2024, una nuova circolare, che influisce direttamente sulle istanze di riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza presentate presso i Consolati e i Comuni italiani.

In cosa consiste il cambiamento?

La nuova interpretazione avallata attraverso la circolare ministeriale stabilisce che se il tuo antenato nato in Italia si è naturalizzato cittadino di un altro Stato mentre il proprio figlio/a (cioè il successivo nella linea di discendenza) era ancora minorenne (tenendo conto che fino al 1975 per l’Italia la maggiore età si raggiungeva ai 21 anni), tale minore perdeva automaticamente la cittadinanza italiana. Tale circostanza comporta l’interruzione della catena di trasmissione della cittadinanza italianae quindi l’impossibilità di presentare la domanda di cittadinanza presso un Consolato o un Comune italiano.

I riferimenti normativi e giurisprudenziali

Ai fini dell’analisi degli aspetti relativi al mantenimento o perdita della cittadinanza italiana dei minori in caso di naturalizzazione del genitore vengono in rilievo due articoli della legge sulla cittadinanza italiana n. 555/1912 (che è rimasta in vigore fino al 1992) cioè l'art. 7 che prevedeva che i cittadini italiani nati e residenti all'estero, considerati cittadini di quel Paeseper nascita, mantenevano la cittadinanza italiana a meno che non decidessero di rinunciarvi una volta adulti o emancipati, e l'art. 12 che, di contro, prevedeva che i figli seguissero automaticamente lo status di cittadinanza dei genitori, perdendo di conseguenza la cittadinanza italiana.

Fino a poco tempo fa la maggior parte dei Consolati e dei Comuni italiani chiamati a decidere sulle richieste di riconoscimento della cittadinanza italiana applicavano la previsione più favorevole (art. 7), tuttavia a seguito delle decisioni sopracitate della Corte di Cassazione questo orientamento è stato completamente ribaltato portano all’emanazione appunto della circolare del Ministero dell’Interno che raccomanda d’ora in avanti – quindi solo per le nuove richieste di cittadinanza e non per chi è già stato riconosciuto come cittadino italiano per discendenza – l’applicazione del principio restrittivo di cui all’art. 12 della legge 555/1912 e quindi di rigettare le istanze di coloro che avessero un antenato naturalizzato cittadino di altro Stato durante la minore età del discendente, indipendetemente dal luogo di nascita di qust’ultimo.

Quali sono le opzioni disponibili nel caso in cui l’applicazione del principio sancito nella circolare influisse sulla richiesta di riconoscimento della cittadinanza italiana?

Sebbenei Consolati e i Comuni italiani siano chiamati ora ad applicare il principio e l’interpretazione avallati dalla circolare del Ministero, è comunque possibile che i Tribunali italiani gestiscano la tematica in modo diverso – la giurisprudenza degli ultimi anni include vari casi di approvazione delle istanze di riconoscimento della cittadinanza italiana anche in casi toccati dalla “regola dei minori” e questo orientamente potrebbe continuare ad essere affermato, bisognerà verificare come d’ora in avanti i Tribunali decideranno di procedere.

Ciò detto, pertanto, se stai affrontando tempi di attesa estremamente lunghi per richiedere e/o ottenre un appuntamento presso il Consolato italiano competente, oppure se nella linea di discendenza vi è una donna pre-1948, presentare la domanda di cittadinanza per discendenza attraverso i Tribunali italiani ad oggi potrebbe essere ancora un'opzione più rapida ed efficace e con potenziale esito positivo.

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Il contenuto di questo articolo intende fornire una guida generale all'argomento. È necessario richiedere una consulenza specialistica in merito alla propria situazione specifica