Con la sentenza n. 12627 del 25 giugno 2025, il TAR Lazio (Sezione V Quater) ha fatto chiarezza su un tema cruciale per chi desidera trasferirsi in Italia tramite il visto per residenza elettiva: quanto deve essere alto il reddito minimo richiesto per ottenere il visto e, successivamente, il permesso di soggiorno?
Il caso nasce da un ricorso presentato contro il Consolato italiano a Londra, che non aveva concesso il visto a una coppia britannica sulla base di redditi da pensione e rendite considerate non sufficienti. I ricorrenti avevano contestato la decisione, sostenendo che il reddito dichiarato raggiungesse la soglia minima di autosufficienza prevista dalle linee guida ministeriali.
Il TAR ha dato ragione ai ricorrenti, stabilendo che la valutazione sulla “sufficienza dei mezzi economici” non deve basarsi su cifre rigide, ma su un giudizio complessivo che tenga conto del reddito, del patrimonio, della stabilità delle fonti e della composizione familiare. In altre parole, il requisito del reddito minimo non è un numero fisso, ma un parametro flessibile, da interpretare caso per caso.
Questa decisione rafforza l’idea che la residenza elettiva non sia riservata solo a chi dispone di patrimoni elevati, ma soprattutto a chi può dimostrare una stabilità economica reale e duratura.
Un segnale importante per molti cittadini stranieri — soprattutto britannici nel post-Brexit — che guardano all’Italia non solo come meta turistica, ma come nuova casa.
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