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Startup visa e permesso di residenza per imprenditore innovativi

Un programma snello per attrarre talento imprenditoriale e innovazione in Italia

Il programma non si limita alla creazione di nuove imprese. È infatti possibile anche richiedere il visto per partecipare a una startup innovativa già esistente, purché questa sia operativa da almeno tre anni e registrata nella sezione speciale del Registro delle imprese

Negli ultimi anni l’Italia si è dotata di strumenti specifici per attrarre talenti imprenditoriali provenienti da Paesi extra-UE, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema nazionale dell’innovazione. Tra questi strumenti spicca l’Italia Startup Visa (ISV), un programma avviato nel 2014 e pensato per semplificare l’accesso di imprenditori stranieri che intendono creare o sviluppare una startup innovativa sul territorio italiano.

A differenza delle procedure ordinarie per il rilascio di visti di lavoro autonomo, il percorso ISV si caratterizza per essere digitale, rapido e trasparente, riducendo tempi burocratici e garantendo priorità nel rilascio dei titoli di soggiorno.

Chi può accedere al programma

Lo Startup Visa è destinato a cittadini non appartenenti all’Unione Europea che desiderino avviare una nuova impresa innovativa in Italia. La legge definisce startup innovativa una società di capitali che risponda a determinati requisiti di legge (art. 25 del decreto-legge n. 179/2012), legati sia alla forma giuridica sia all’attività di ricerca e sviluppo.

Un aspetto interessante è che il richiedente non deve necessariamente intraprendere questo percorso da solo: può infatti contare sul sostegno di incubatori certificati, strutture riconosciute dal Ministero che offrono supporto tecnico, gestionale e in alcuni casi anche finanziario, rafforzando così la solidità del progetto imprenditoriale.

I requisiti economici e documentali

Per poter inoltrare la domanda è necessario dimostrare la disponibilità di almeno 50.000 euro da investire nella fase iniziale della startup, coprendo così sia i costi di avvio sia le spese di gestione quotidiana.

Dal punto di vista burocratico, l’aspirante imprenditore deve presentare un modulo ufficiale, una copia del passaporto e la dichiarazione relativa ai fondi disponibili. Tutta la documentazione può essere redatta in italiano o in inglese, facilitando così l’accesso anche a candidati provenienti da contesti internazionali.

Come funziona la procedura

Il processo si articola in quattro passaggi fondamentali:

  1. Invio della domanda – Tutti i documenti vengono trasmessi digitalmente alla segreteria del programma Italia Startup Visa presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che effettua un primo controllo formale.
  2. Valutazione tecnica – La documentazione è poi esaminata dal Comitato Tecnico ISV, composto da esponenti delle principali realtà dell’innovazione italiana. Entro 30 giorni l’aspirante imprenditore riceve una risposta e, se positiva, il Nulla Osta ISV;
  3. Ritiro del visto – Con questo documento, il richiedente ha tre mesi di tempo per rivolgersi al consolato italiano competente e ottenere il visto di lavoro autonomo per Startup, valido un anno;
  4. Permesso di soggiorno – Dopo l’ingresso in Italia, il titolare del visto deve recarsi entro otto giorni alla Questura del luogo in cui intende stabilirsi e richiedere il permesso di soggiorno per lavoro autonomo, anch’esso della durata di un anno. Questo titolo viene rilasciato con procedura prioritaria e consente l’accesso a tutti i diritti previsti dalla normativa, incluso il servizio sanitario e il ricongiungimento familiare.

Diritti e doveri del titolare

Chi ottiene il permesso di soggiorno attraverso il programma Startup VIsa gode di una serie di agevolazioni:

  • le pratiche di ricongiungimento familiare sono trattate con urgenza;
  • è previsto l’accordo di integrazione, un percorso di inserimento sociale e linguistico previsto per i soggiornanti di lungo periodo;
  • l’accesso all’assistenza sanitaria è garantito alle stesse condizioni dei residenti.

Al tempo stesso, l’imprenditore deve mantenere la coerenza del progetto con le finalità innovative dichiarate e rispettare gli impegni finanziari assunti in fase di domanda.

La variante: entrare in una startup già avviata

Il programma non si limita alla creazione di nuove imprese. È infatti possibile anche richiedere il visto per partecipare a una startup innovativa già esistente, purché questa sia operativa da almeno tre anni e registrata nella sezione speciale del Registro delle imprese.

In questo caso, i requisiti sono più stringenti:

  • l’investimento minimo richiesto è di 100.000 euro;
  • il richiedente deve ricoprire un ruolo dirigenziale o di responsabilità (come presidente, amministratore delegato o membro del consiglio di amministrazione);
  • il percorso accademico e professionale del candidato deve essere coerente con l’attività della startup.

Il Comitato ISV scoraggia inoltre candidature multiple da parte di diversi cittadini extra-UE dirette verso la stessa impresa, per evitare concentrazioni poco sostenibili.

Conclusione

Il programma Italia Startup Visa rappresenta molto più di un semplice canale di ingresso in Italia: è uno strumento strategico per attrarre competenze imprenditoriali, capitali e innovazione. Per i talenti extra-UE offre un percorso chiaro, veloce e supportato da un contesto istituzionale favorevole; per l’Italia significa rafforzare la competitività del proprio ecosistema economico, favorendo la crescita di imprese ad alto contenuto innovativo.

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Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di fornire indicazioni generali sull’argomento. Per dubbi o casi particolari è opportuno chiedere una consulenza specializzata in base alla vostra situazione specifica.