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Circolare n. 10 del 5 maggio 2025: la conversione del permesso di soggiorno per lavoro stagionale e il diritto al lavoro

Maggiore facilità nella conversione del permesso di lavoro stagionale in Italia

Per coloro che ottengono questo permesso, il periodo passato in Italia può essere occasione di sviluppare o mostrare conoscenze e capacità tali che possano permettere l’ottenimento di un impiego non più di carattere stagionale bensì continuativo

Il permesso di soggiorno per lavoro stagionale consente a cittadini extra-UE di entrare e risiedere in Italia per un massimo di 9 mesi nell’arco di un anno per svolgere attività lavorativa nell’ambito agricolo o turistico.    
È un permesso questo, facente parte del sistema delle quote del Decreto Flussi, numericamente rilevante in Italia, che fa proprio delle proprie primizie agricole e del suo territorio altamente turistico due capisaldi della propria economia.

Per coloro che ottengono questo permesso, il periodo passato in Italia può essere occasione di sviluppare o mostrare conoscenze e capacità tali che possano permettere l’ottenimento di un impiego non più di carattere stagionale, bensì continuativo, sia esso a tempo determinato o indeterminato con un datore di lavoro italiano.

Questa fattispecie è disciplinata all’interno dell’articolo 24 del D.Lgs. 286/98: il comma 10, infatti, permette la conversione di tale permesso di soggiorno in un permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale, purché il lavoratore stagionale abbia svolto almeno 3 mesi di attività lavorativa in Italia e gli sia stato offerto un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato.

Tale conversione è sempre stata sottoposta alla disponibilità di quote a ciò allocate all’interno del Decreto Flussi, ma ciò è cambiato con il Decreto-Legge 11 ottobre 2024, n. 145, convertito con modificazioni dalla Legge 9 dicembre 2024, n. 187, il quale ha posto la conversione, da richiedere allo Sportello Unico per l’Immigrazione presso la Prefettura competente territorialmente, al di fuori delle quote dei Decreti Flussi, con la possibilità quindi di presentare la relativa domanda in qualunque momento dell’anno e senza alcun limite numerico.

A ciò ha conseguito, fino ad ora, un periodo di incertezza, in quanto non è mai stato chiarito se il lavoratore stagionale che ha richiesto la conversione possa già svolgere l’attività lavorativa sulla base della quale ha chiesto la conversione oppure se dovesse invece attendere la conclusione della pratica di conversione.

Con la circolare n. 10/2025 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Dipartimento per le politiche sociali, del terzo settore e migratorie, ha offerto chiarimenti sul punto, a seguito delle numerose richieste ricevute. Il Ministero ha infatti confermato che, attraverso un’interpretazione estensiva in forza dei principi di uguaglianza e di diritto al lavoro stabiliti dalla Costituzione italiana, nonché dell’applicazione del principio di ragionevolezza, l’art. 5 comma 9 bis dello stesso Testo Unico possa applicarsi anche a questo caso di conversione, procedimento amministrativo che non preclude la regolarità del soggiorno e quindi il diritto di lavorare, in attesa della conclusione del procedimento.

Questa decisione avrà probabilmente impatto sulla mobilità settoriale dei lavoratori che entrano in Italia per lavorare nei settori del turismo e dell’agricoltura, pertanto favorendo lo spostamento di risorse da settori nevralgici ad altri settori, anche in via di sviluppo. Questo inoltre favorirà la crescita economica, oltreché per i singoli, la possibilità di permanere stabilmente in Italia e qui sviluppare la propria vita.

Va infine considerato che tale iniziativa consentirà di diminuire fortemente il rischio di lavoro illegale, contemporaneamente tutelando i lavoratori stranieri sia dal punto di vista lavorativo che reddituale, poiché essi potranno continuare a percepire reddito, e quindi a sostentarsi, nelle more della conclusione del processo amministrativo, il quale potrebbe richiedere anche più tempo del previsto dato il carico di lavoro degli Sportelli Unici.

Non si può infatti negare che il rischio di ritardi sia rilevante, sia per via del numero di possibili richieste di conversione, sia per quanto riguarda le altre attività per le quali gli Sportelli Unici sono competenti. Ciò rischia di creare situazioni di rallentamenti amministrativi o silenzi, limbo in cui alcune pratiche potrebbero ritrovarsi qualora il governo non predisponesse, a sostegno della macchina amministrativa, risorse e manodopera sufficiente a far fronte alle richieste che già ora arrivano, e che, vista la recente novità, promettono di aumentare.

Your Way to Italy: la nostra assistenza

Il nostro team è a disposizione per fornire supporto e assistenza per l’ottenimento di visti e permessi di soggiorno per lavoratori extra-UE e per la conversione di permessi di lavoro stagionali, contattaci! #YourWaytoItaly

 

Il contenuto di questo articolo intende fornire una guida generale all'argomento. È necessario richiedere una consulenza specialistica in merito alla propria situazione specifica.