Negli ultimi anni l’Italia ha avviato un percorso di riforma delle politiche migratorie in materia di lavoro domestico e di assistenza familiare, con particolare attenzione ai cosiddetti “grandi anziani” (persone ultraottantenni) e alle persone con disabilità. Per far fronte al crescente fabbisogno di assistenti familiari qualificati, il Governo ha recentemente introdotto canali specifici che consentono ai lavoratori extra-UE di entrare e lavorare in Italia, al di fuori delle tradizionali quote dei decreti flussi.
Un canale dedicato ai grandi anziani e alle persone disabili
Il Decreto-legge n. 145/2024, convertito con modifiche dalla legge n. 187/2024, ha previsto in via sperimentale per il 2025 l’ingresso di 10.000 lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare e sociosanitaria destinata esclusivamente agli anziani over 80 e alle persone con disabilità riconosciuta. Questa misura è stata poi prorogata anche per il 2026, attraverso un canale definito “extra-quote”, che consente di assumere assistenti familiari senza dover attendere il click day previsto per gli altri lavoratori domestici.
Le famiglie interessate possono presentare domanda di nulla osta allo Sportello Unico per l’Immigrazione, al momento e salvo ulteriori comunicazioni da parte delle autorità competenti, tramite associazioni datoriali firmatarie del CCNL domestico o tramite agenzie per il lavoro autorizzate. Il nulla osta non viene rilasciato automaticamente, ma solo dopo le verifiche dell’Ispettorato del Lavoro e della Questura. Una volta autorizzato, il lavoratore potrà richiedere un visto nazionale per lavoro e una volta in Italia verrà rilasciato un permesso di soggiorno per lavoro subordinato della durata massima di due anni.
Limitazioni e garanzie
Per i primi 12 mesi di effettiva occupazione, il lavoratore assunto mediante questa tipologia di permesso di soggiorno per l’Italia è vincolato a prestare attività esclusivamente nel settore dell’assistenza familiare. Eventuali cambiamenti di datore di lavoro durante questo periodo sono possibili soltanto previa autorizzazione degli Ispettorati territoriali. Solo al termine dell’anno, in presenza di un nuovo contratto di lavoro subordinato, sarà possibile chiedere un ulteriore nulla osta e procedere al rinnovo o alla conversione del permesso.
Colf e baby sitter: ancora vincolati al decreto flussi
Diversa è la situazione per colf e baby sitter, nonché per i lavoratori domestici impiegati nell’assistenza di anziani sotto gli 80 anni. Per queste figure resta in vigore il sistema del decreto flussi, con programmazione triennale. Il nuovo DPCM per il triennio 2026-2028 ha previsto 13.600 posti per il 2026, 14.000 per il 2027 e 14.200 per il 2028. Per questi ingressi continua ad applicarsi il click day, fissato al 18 febbraio 2026.
Un equilibrio tra esigenze delle famiglie e tutela dei lavoratori
Le associazioni datoriali sottolineano come il superamento del click day per l’assistenza ai grandi anziani e ai disabili rappresenti un passo avanti per le famiglie, che difficilmente possono programmare in anticipo il bisogno di un assistente. Allo stesso tempo, le verifiche preventive garantiscono il rispetto delle regole e la protezione dei lavoratori coinvolti.
Con questo nuovo sistema, il Paese cerca di bilanciare le esigenze crescenti di cura della popolazione anziana con l’integrazione regolare e tutelata dei lavoratori stranieri, rafforzando sia il diritto delle famiglie all’assistenza, sia quello dei migranti a un lavoro legale e dignitoso.
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