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Come funziona il Protocollo d’Intesa per l’ingresso semplificato di lavoratori extra-UE?

Semplificare l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia: rapidità e trasparenza per imprese e lavoratori.

Il Protocollo d’Intesa semplifica l’ingresso dei lavoratori extra-UE in Italia, riducendo la burocrazia e accelerando il rilascio del nulla osta

Negli ultimi anni, l’Italia ha introdotto diversi strumenti per rendere più rapide e trasparenti le procedure di ingresso dei cittadini provenienti da Paesi extra-UE. Tra questi, un ruolo di rilievo è svolto dal Protocollo d’Intesa promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che consente alle organizzazioni datoriali più rappresentative di usufruire di un canale semplificato per l’assunzione di lavoratori stranieri.

L’obiettivo del Protocollo d’intesa

Il Protocollo d’Intesa, previsto dall’articolo 24-bis del Testo Unico sull’Immigrazione (D.Lgs. 286/1998), nasce con un obiettivo chiaro: facilitare l’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato di cittadini e cittadine non comunitari, riducendo la burocrazia e accelerando i tempi di rilascio del nulla osta.

Le imprese che aderiscono al Protocollo possono infatti gestire le richieste in modo più diretto, attraverso un canale riservato, evitando alcune delle verifiche preliminari previste per la procedura ordinaria.

Come funziona nella pratica

Quando un datore di lavoro decide di assumere un cittadino extra-UE, può presentare la domanda di nulla osta al lavoro tramite una delle organizzazioni datoriali firmatarie del Protocollo.
Grazie a questa adesione, la procedura diventa più snella: la proposta di contratto di soggiorno per motivi di lavoro viene inviata direttamente alle rappresentanze diplomatico-consolari italiane competenti, che gestiscono anche la richiesta del visto per l’Italia.

Una volta ottenuto il visto e completate le formalità d’ingresso, il lavoratore potrà poi richiedere il permesso di soggiorno presso la Questura del luogo di residenza, formalizzando così la sua posizione regolare sul territorio nazionale.

Chi può aderire

Possono sottoscrivere il Protocollo solo le organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale, secondo i criteri definiti dalla circolare n. 14/1995 del Ministero del Lavoro. L’adesione ha una durata biennale e comporta alcuni impegni precisi: le organizzazioni firmatarie devono garantire la correttezza delle richieste di assunzione e la conformità alle previsioni dei contratti collettivi nazionali di lavoro, nonché verificare la congruità economica e occupazionale delle imprese coinvolte.

I patronati, invece, non possono aderire al Protocollo: pur potendo trasmettere le domande di nulla osta, restano soggetti all’obbligo di presentare l’asseverazione rilasciata da professionisti abilitati (come consulenti del lavoro, avvocati o commercialisti).

Il Protocollo d’Intesa per le imprese non aderenti alle organizzazioni datoriali

Come aderire al Protocollo

Le imprese interessate alla sottoscrizione di un Protocollo di Intesa per la semplificazione dell’ingresso di lavoratori altamente qualificati – siano essi candidati all’ottenimento di Carta Blu UE o di visti e permessi di soggiorno per distacco intra-company ex art. 27 lett. A) o quinquies - possono, pur non aderendo alle organizzazioni datoriali di settore, inviare una richiesta alla Direzione Generale dell’Immigrazione del Ministero del Lavoro per richiedere la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa ad hoc. Dopo la valutazione della domanda, riceveranno le istruzioni per la sottoscrizione e per l’abilitazione degli operatori sul Portale ALI del Ministero dell’Interno, tramite l’invio degli elenchi dei lavoratori interessati e dei codici fiscali.

Un passo verso una gestione più efficiente dei flussi migratori

Il Protocollo d’Intesa rappresenta, in sostanza, uno strumento di semplificazione amministrativa che mira a coniugare le esigenze delle imprese italiane — spesso in cerca di manodopera specializzata — con la tutela dei diritti dei lavoratori stranieri.
Grazie a questa procedura, l’ingresso in Italia e il rilascio del visto e del permesso di soggiorno diventano più rapidi e trasparenti, favorendo un incontro più efficace tra domanda e offerta di lavoro nel rispetto delle regole.

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Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di fornire indicazioni generali sull’argomento. Per dubbi o casi particolari è opportuno chiedere una consulenza specializzata in base alla vostra situazione specifica.