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Unità familiare: visto per familiari al seguito ed eccezioni al requisito dei 2 anni di soggiorno legale per il ricongiungimento familiare

Eccezioni alle condizioni restrittive per il ricongiungimento familiare e il visto per familiari al seguito

Il requisito del soggiorno legale biennale per il ricongiungimento familiari: eccezioni previste per titolari di determinate categorie di visti e permessi

Lo scorso dicembre 2024 è stata approvata la legge di conversione del decreto-legge 145 del 2024, la quale è intervenuta sostanzialmente in materia di ricongiungimento familiare dello straniero, rendendo più restrittive le condizioni per il ricongiungimento familiare.

Il cittadino extra-UE già soggiornante in Italia, a partire dal 2025, dovrà infatti soddisfare il requisito del soggiorno legale per almeno 2 (due) anni nel territorio nazionale prima di poter procedere al ricongiungimento familiare con i propri familiari.

Le eccezioni alla regola del soggiorno biennale

Il requisito del tempo di soggiorno legale minimo di 2 anni ai fini del ricongiungimento non si applica tuttavia:

  • ai figli minori degli anni 18
  • ai familiari di titolari di permesso di soggiorno per protezione internazionale
  • ai familiari dei titolari di determinate tipologie di visto e permesso di soggiorno previsti dal D. Lgs. 286/98, nello specifico i titolari di Carta Blu UE (art. 27 quater), di permessi per distacchi intra-company (art. 27 lett. a) e art. 27 quinquies)

Per i soggetti sopra indicati sarà possibile procedere alla richiesta di nulla osta al ricongiungimento familiare o alla coesione familiare senza dover necessariamente attendere 2 anni di residenza nel territorio dello Stato.

Il visto per familiari al seguito

Per evitare di attendere il decorso di 2 anni di soggiorno legale del familiare al quale si vogliono ricongiungere, i familiari che rientrano nella definizione di cui all’art. 28 D. Lgs. 286/98 ma che non rientrano nelle eccezioni indicate al paragrafo che precede, possono in ogni caso accedere alla procedura per l’ottenimento di un visto per familiare al seguito.

Il visto per familiari al seguito permette ai familiari di cui all’art. 29 D. Lgs. 286/98 – coniugi non legalmente separati e non minorenni, figli minori e figli maggiorenni a carico per condizioni di invalidità totale, genitori a carico senza figli nel paese di provenienza o ultrasessantacinquenni senza figli che possano provvedere al loro sostentamento nel paese di origine – di fare ingresso in Italia insieme al familiare che sia titolare di un visto per lavoro, subordinato o autonomo, studio, investimento o motivi religiosi della durata di almeno 1 anno.

La procedura deve essere necessariamente avviata prima che il familiare con il quale il richiedente vuole ricongiungersi abbia fatto ingresso in Italia e prevede la richiesta, tramite un procuratore residente in Italia, di rilascio di nulla osta da parte dello Sportello Unico dell’Immigrazione territorialmente competente in Italia. Una volta ottenuto il nulla osta, il familiare potrà richiedere il visto per familiare al seguito e fare ingresso in Italia insieme al familiare con il quale si ricongiunge in modo da poi avviare, una volta in Italia, le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno.

Conclusione

L’intervento della legge di conversione del D.L. 154/2024 ha avuto un impatto certamente molto importante sul diritto all’unità familiare, rendendo certamente più arduo rispetto al passato il ricongiungimento con familiari già residenti in Italia. In base alla lettera della norma e alle prime interpretazioni giunte dalle autorità competenti, continuano ad essere previste delle eccezioni – vedasi titolari di Carta Blu UE e ICT – anche se restano delle perplessità interpretative rispetto ad alcune categorie di lavoratori, per esempio i nomadi digitali che teoricamente sono da considerarsi lavoratori altamente specializzati come i titolari di Carta Blu UE, o per il caso dei familiari dei titolari di visto per investitori per i quali sembra al momento possibile solo accedere alla procedura di richiesta di visto per familiare al seguito per non dover attendere che il requisito dei 2 anni di soggiorno legale in Italia venga maturato dal familiare.

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